martedì 26 settembre 2017

Eclissi: 11 agosto 1999

Un anno fa, dopo la conclusione della prima tappa del Viaggio del sogno premonitore, ho deciso di prendere in mano la mia carriera di scrittore. Venivo da una fase di buio creativo che mi aveva svuotato, e le mille suggestioni della trasferta francese avevano riacceso la miccia della creatività.

Ho cominciato con il personal branding, il blog, la newsletter ecc., ma naturalmente l’obiettivo vero era quello di tornare a scrivere. Sentivo l’urgenza di ricostruire un rapporto quotidiano, vivo, caldo con la scrittura, ma l’idea di iniziare con un progetto troppo ambizioso (come per esempio il secondo volume della trilogia della Colonna di Antanacara) mi intimoriva.

Così, su suggerimento della mia editor – della quale parlo spesso non perché se non lo faccio lei poi si vendica, ma perché in questa cosa del rapporto autore-editor ci credo sul serio –, ho optato per una novella, formato ideale per allenare i muscoli senza il rischio di sovraccaricarli.

La storia già l’avevo in mente: l’ultimo indizio scoperto in Francia tirava in ballo la famosa eclissi del 1999, che da allora mi ossessiona, e sentivo che era arrivato il momento di parlarne. In più avevo bella e pronta anche l’ambientazione, la caserma, visto che nel 1999 stavo facendo il servizio militare (sono così vecchio, sì).

Quei dieci mesi hanno davvero segnato lo scarto tra la mia vita di ragazzo e quella di adulto, e nonostante siano stati assurdi e violenti, mi hanno lasciato un ricordo a cui sono affezionato, dolceamaro e un po’ retrò, come gli anni Ottanta. Quindi ho preso tutto il materiale che avevo, ci ho aggiunto un po’ di cupezza e di atmosfera, e mi sono messo al lavoro.

Non te lo nascondo: è stata dura, molto più di quanto mi aspettassi. Ho faticato come un cane e a un certo punto ho anche contemplato l’idea di mollare – uno dei momenti peggiori della mia vita, ci ho anche scritto su una newsletter, te la ricordi? – ma ho stretto i denti, alzato la guardia e sono andato avanti.

Adesso che è finita, la guardo con l’occhio bovino del neo-padre. Adesso che è stata riletta, modificata, corretta, riscritta, che ha un titolo e una copertina, una quarta e perfino un comunicato stampa per presentarsi al pubblico, ne sono veramente orgoglioso e sono pronto a condividerla con i lettori.

Con aspettative doppie, poi, perché accanto alla curiosità di verificarne la riuscita narrativa cè anche quella “editoriale” legata alla scelta del self-publishing. Lo dicevo anche tempo fa: il processo di produzione dalla A alla Z mi affascinava, e volevo dimostrare che anche il self può essere di grande qualità, se lo è tutto il lavoro dietro le quinte. E di questo ringrazio chi mi ha seguito e aiutato, condividendo con me la fatica ma – spero – anche la soddisfazione.

Nelle prossime settimane inizierò a parlarne e a promuoverla. Uscirà ufficialmente il 4 novembre prossimo, in e-book (seguirà anche il cartaceo), ma puoi già prenotarla, al prezzo scontato di € 0.99. Questa è la splendida copertina, mentre la trama è già su Amazon, pronta per essere letta.


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