Libri

Scrivo da quando ho imparato a tenere una penna in mano, e negli anni ho prodotto quintali di abbozzi, sinossi e storie. Non tutto quello che butto su pagina, però, sopravvive a una seconda o terza lettura, e all’agognata pubblicazione sono giunte solo cose accuratamente selezionate: qualche romanzo (A tempo perso viviamo tutti i giorni, Avvento – La colonna di Antanacara) e un saggio (Panni sporchi a Cinecittà).

La mia opera più recente è Eclissi, una novella mystery / soprannaturale autoconclusiva, ma legata al Viaggio del sogno premonitore, che segna il mio grandioso ingresso nel mondo del self-publishing. Qui sotto li trovate tutti in ordine, insieme a qualche informazione su ciascuno. E ora non vi resta che inforcare gli occhiali e armarvi di buona volontà.


ECLISSI – 11 AGOSTO 1999


Niente di quello che dicono ti prepara davvero alla naja. Credi che quando toccherà a te spaccherai culi a destra e a manca, ma appena metti la divisa sei solo un verme come gli altri. Ho vent’anni e mi hanno sbattuto alla Marmora di Torino, in mezzo a un mucchio di ragazzi storditi che parlano una lingua tutta loro. Comandano i vecchi, non puoi nemmeno fiatare senza permesso e se a qualcuno gira storta ti toccano cento flessioni. Il cibo fa schifo, gli addetti alla mensa pisciano nel vino e con la pasta mangi anche gli scarafaggi. Dovrei odiare ogni centimetro di caserma, e invece dopo un mese è diventata casa mia e le poche volte che esco mi manca. Se solo non ci fossero questi cazzo di rumori. Faldera mi racconta storie strane e adesso di notte mi sembra di sentire fruscii in corridoio e nelle docce, ma se mi azzardo a raccontarlo mi sfottono e basta. E poi quell’incubo… Forse sto diventando matto, però di una cosa sono sicuro: là, in fondo, c’è davvero una porta.

Con uno stile crudo e diretto, Ronnie Pizzo costruisce una storia di misteri inafferrabili e atmosfere perturbanti. A raccontarla un ragazzo come tanti, intrappolato in un microcosmo insensato dove distinguere il reale dall’immaginario diventa sempre più difficile.
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LA COLONNA DI ANTANACARA – AVVENTO


Kilarkos: la Grande Guerra si è da poco conclusa, i barbari sono stati ricacciati nelle giungle del sud e i regni ribelli di Basilitheos e Svardal sono tornati sotto il controllo del nuoo Imperatore. Per i quattro Eroi questa nuova missione sarà una passeggiata: recuperare l'imbelle figlio del Duca Enchamneides da una banda di briganti che lo tiene prigioniero sui monti di Svardal. Una cosa da niente. Ma quali segreti nasconde l'antico borgo di Kallstorn, segreti mai più violati dai tempi del Re Dio? Nomothelos: la vita nel piccolo villaggio ai piedi del monastero prosegue tranquilla e pacifica. Tra le case d’argilla e le mura dell’antica costruzione, pochi eventi interrompono di quando in quando la monotonia delle faccende quotidiane. Le sporadiche spedizioni al Bosco, le occasionali e violente tempeste che costringono le barche in secca, e le rare occasioni di celebrazione. Domani sarà proprio una di queste: la proclamazione della nuova Paladina. È lei l’erede dell’invincibile guerriera destinata a proteggere il monastero e i suoi tesori da ogni minaccia, provenga essa dall'esterno delle mura di pietra o dalle profondità della terra... E chi è il povero pazzo rinchiuso tre piani sotto l’inferno?
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PANNI SPORCHI A CINECITTÀ


Il 28 aprile del 1937, nella campagna romana, dalle ceneri di un misterioso incendio in via Vejo nasce una dorata fabbrica di sogni e, insieme, un formidabile strumento dipropaganda: Cinecittà. La inaugura Mussolini, convinto, non a torto, che l'arte cinematografica sia «la nostra arma più forte». Tutto l’universo si riflette nel grande schermo e fa volare la fantasia della gente. Il regime promuove la produzione nazionale e intanto fa propaganda, imitando talvolta goffamente la più celebre Hollywood. È l'età dei «telefoni bianchi» e delle camicie nere ai posti di comando. I capricci delle dive, mangiatrici di uomini, i loro sprechi, si intrecciano al clima di sospetto che serpeggia mietendo vittime fra i «ribelli». Ma è in agguato la seconda guerra mondiale, che non risparmierà nessuno, neppure Cinecittà. Quindi il dopoguerra, la rinascita, Cinecittà chiamata «Hollywood sul Tevere», il neorealismo, il cui padre, Rossellini, ha anche una straordinaria vita personale, come Vittorio De Sica, del resto o attori dai destini tragici, morti prematuramente in circostanze violente e poi nuovamente massacrati dai pregiudizi dell'opinione pubblica, per essere poi dimenticati.
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A TEMPO PERSO VIVIAMO TUTTI I GIORNI


La generazione che Ronnie Pizzo ci racconta ha vent’anni e non ha altro che se stessa. Si muove tra discoteca, scuola e festini senza riuscire mai a sentirsi adulta. Per sconfiggere la noia usa metodi e strategie già sperimentati dalle generazioni precedenti: corse in macchina e gare mortali sui cavalcavia come riti d’iniziazione di gruppo, cocktail di droghe, sesso casuale che non ha né significato né piacere. Ragazzi che cercano nell’amore o nell'amicizia qualcosa che non riescono a trovare né insieme né da soli, un centro di gravità. Perché quando neppure il gruppo riesce a compensare il vuoto del singolo, non resta che uno zero di zero.
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