giovedì 29 giugno 2017

“I bravi artisti copiano, ma i grandi artisti rubano”: Picasso aveva ragione?

Mi arrendo: sono colpevole di sparizione ingiustificata. Ci sono stati motivi concreti, dei quali magari vi parlerò meglio nella prossima newsletter (sì, torna anche lei!), ma la cosa importante è: sono qui e ho montagne di spunti da sviluppare con voi. Comincio subito. 

Qualche giorno fa ho ripreso in mano il testo a cui lavoro da un pezzo – da troppo – e l’ho riletto come farebbe un estraneo, cercando di capire se tra una riga e l’altra emergessero somiglianze con altri autori, e se queste eventuali somiglianze sconfinassero nell’imitazione.

L’ho fatto perché anch’io, come credo ogni autore, ho cominciato a scrivere per creare storie come quelle che amavo leggere. Solo che all’inizio le scrivevo esattamente uguali. Quando ho scoperto Stephen King, ho divorato tutti i suoi romanzi e sull’onda dell’entusiasmo mi sono messo a comporre… scrivendo passaggi identici ai suoi, usando gli stessi aggettivi e le stesse costruzioni sintattiche. Non me ne accorgevo, ero nel pieno del flusso creativo che attingeva a quella scorpacciata monotematica e ossessiva.