giovedì 26 gennaio 2017

Leggere libri: che ve lo dico a fare?

Nello scorso articolo vi ho salutati con una semplice battuta, una domanda retorica sull’importanza della lettura, sia per chi vuole intraprendere la carriera di scrittore sia per chi vuole essere una persona migliore.

Chi non legge, non mi voglia male. Accetti con consapevolezza, però, di non attingere a un potenziale incredibile. Lasciamo stare le frasi a effetto, e veniamo al dunque: leggere è una delle due cose che più aiutano il nostro cervello a maturare capacità di ragionamento, di linguaggio e di comprensione, oltre che a sviluppare uno spirito critico, un gusto e una cultura personale. L’altra è la matematica, ma siccome so che la maggior parte di voi la detesta, passo oltre. Forse un domani vi racconterò tutti i suoi segreti (io la amo, se ricambiato o no ancora non so dire…).

martedì 10 gennaio 2017

Fare lo scrittore è figo (davvero)?

Non sono (ancora) diventato famoso, ma ho già avuto modo, nella mia singhiozzante carriera, di confrontarmi piuttosto spesso con la creatività e le fantomatiche muse. Sì, perché è uno degli argomenti più “richiesti” da fan, appassionati, colleghi e passanti.

Sarò sincero: non credo nell’ispirazione che scende dalle stelle e tantomeno nell’artista posseduto che compone un nuovo capolavoro della letteratura nell’arco di una nottata. Quindi, se volete un consiglio da parte mia, lasciate stare le dicerie romantiche sulla scrittura – arte tra le più inflazionate – e datevi da fare. Vi dirò come tra un attimo, anche se non ci vuole una scienza per immaginarlo.